Il suo volto sorridente e la sua simpatia stanno facendo il giro del web. Dopo la sbornia di felicità (e di successo mediatico) il nostro Secondo Tamiozzo è rientrato alla routine quotidiana in Villa Serena, che lo ospita dal 2008.
È stato tra gli assoluti protagonisti dell’adunata nazionale degli Alpini del 12 maggio a Vicenza. Tra le circa 100.000 penne nere che hanno sfilato per le vie della città c’era anche lui, con un posto d’onore. Issato con la sua carrozzina su un mezzo militare e accompagnato dagli Alpini del Basso Vicentino e dal nostro fisioterapista Davide Lovato, Secondo ha fatto parte del gruppo che ha aperto la sfilata. Perché alla soglia dei 103 anni (è nato a Zovencedo il 9 luglio 1921), è uno degli ultimi reduci ancora in vita della disastrosa campagna di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Ecco il motivo per il quale è stato tra le star della manifestazione, intervistato da giornalisti della carta stampata e della televisione. Per lui un autentico bagno di folla, che lo applaudiva e lo acclamava, e la stretta di mano da parte del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
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La storia dell’alpino Tamiozzo
Di professione operaio, Secondo Tamiozzo venne arruolato con il numero di matricola 16333 nel 1941, per combattere sul fronte greco-albanese. Il 17 agosto 1942 venne inviato in Russia, da cui fu rimpatriato il 25 Febbraio del 1943 per essere ricoverato all’ospedale militare di Bari il successivo 8 marzo. Il motivo? Congelamento ai piedi di primo e secondo grado. A conflitto concluso e a testimonianza del suo impegno al fronte, venne poi insignito con la Croce al merito di guerra.
La seconda vita in Villa Serena
Da quando è ospite di Villa Serena, dove riceve frequentemente le visite dei familiari e degli amici, Secondo ha superato indenne gli anni della pandemia e le relative restrizioni, oltre che la recente rottura di un femore. Partecipa attivamente a tutte le attività di animazione, come la tombola e il gioco delle bocce, ed è un mattatore della pista da ballo, tanto da essere soprannominato il Roberto Bolle della struttura. Alcune settimane fa ha partecipato anche al musical, allestito in struttura, “Aggiungi un posto a tavola”.
Al mattino. in palestra, cammina con un ausilio (girello o bastone), si allena alle parallele e riesce a salire e scendere le scale. Legge il giornale senza occhiali e non disdegna la compagnia di qualche bella fanciulla, che ama definire, in dialetto, “polastrela”.
La sua duratura presenza in Villa Serena è la testimonianza che le residenze per anziani non sono solo servizi dediti all’accompagnamento negli ultimi anni di vita, ma sono anche luoghi pulsanti di dinamismo e vigore, spazi di incontri, di scambi, di opportunità, dove si respira ancora comunità e vicinanza.
La sua acclamata presenza all’adunata degli alpini è stata la dimostrazione che anche il Secondo, nella vita, può aspirare al ruolo di primo!